Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995): Meditazioni su alcuni santi del calendario

10 febbraio: Santa Scolastica

img[Traduzione di Massimo Introvigne]

Santa Scolastica [480-547] è la sorella di San Benedetto, e sviluppa un’opera strettamente legata alla sua, come fondatrice delle suore benedettine. Un modo simile a quello in cui Santa Chiara si lega all’opera di San Francesco.
Paolo VI ha fatto di San Benedetto il patrono dell’Europa. L’idea di dare all’Europa un patrono e la scelta per questo onore di San Benedetto corrispondono a una realtà profonda che merita di essere spiegata.
Dal punto di vista geografico l’Europa è una penisola dell’Asia. Una penisola che, quanto a dimensioni, rappresenta solo una piccola parte del mondo, ma che tuttavia è stata teatro degli eventi più importanti della storia.
E quale è stata la cosa più importante che è accaduta in Europa? È stata la corrispondenza per secoli dei popoli agli insegnamenti della Chiesa Cattolica. L’Europa è stato un continente per lunghi secoli fedele alla Chiesa. Di qui venne l’instaurazione della civiltà cristiana: di un ordine temporale saturato dalle energie soprannaturali della grazia ricevute tramite la Chiesa.
Il processo si sviluppa in questo modo: solo la Chiesa Cattolica insegna la vera morale, e solo la Chiesa Cattolica può dare agli uomini la forza di praticare la vera morale tramite i Sacramenti. Solo attraverso la vera morale l’ordine può regnare nella società umana. Pertanto un ordine perfetto può regnare solo là dove la Chiesa Cattolica è presente e accettata. Solo la Chiesa Cattolica è il fondamento del vero ordine.
L’ordine sociale può essere paragonato in qualche misura al corpo umano. Se tutto è in ordine il corpo funziona, e ci si può aspettare che i movimenti, le reazioni, il sistema immunitario e così via operino regolarmente. Ma se qualche cosa non va – basta che un piccolo osso sia dislocato – ne seguono dolori, malfunzionamenti, infiammazioni, perfino pericoli di cancrena – ogni tipo di problemi.
Va così anche per la civiltà. Se nel suo insieme è fondata sulla morale cattolica, ci si può aspettare che ne venga ogni bene, anche nei dettagli. Ma se rifiuta la morale cattolica, anche su punti di dettaglio che possono apparire insignificanti, ci si può aspettare ogni tipo di miseria e di male.
San Benedetto, attraverso i suoi monaci, è per eccellenza il missionario che porta la civiltà cristiana ai barbari di origine germanica. Da una parte dà grande impulso all’evangelizzazione che conquista i popoli dell’Europa Occidentale e Centrale, così come quelli della Penisola Scandinava e dell’Europa dell’Est.
Dall’altra parte organizza una rete di monasteri che diffondono la morale cattolica e la mentalità cattolica per l’Europa. Grazie a questo, dalle invasioni barbariche nasce un nuovo mondo. La grazia scende fino alle radici dell’albero sociale e nasce quel frutto meraviglioso che si chiama Europa. E per secoli l’Europa realizza gli ideali della Contro-Rivoluzione. Noi oggi guardiamo a quell’Europa con gli occhi pieni di nostalgia, ammirazione e affetto. La Rivoluzione si leva poi per distruggere quell’Europa cattolica. Ma alla base di tutto quanto di buono c’è nella civiltà europea troviamo San Benedetto e, grazie alle sue preghiere e contemplazione, Santa Scolastica.
Santa Scolastica fonda un ordine di religiose che non si occupano di opere sociali, e non insegnano neppure il catechismo. Secondo la mentalità moderna, non fanno niente di utile. Eppure fanno una cosa molto più importante. Pregano e si sacrificano. Così diffondono questo messaggio: se l’apostolato del ramo maschile è così fecondo è proprio perché esiste un ramo femminile che prega, contempla e si offre in sacrificio. Questo è il ruolo dell’ordine di Santa Scolastica.
Possiamo vedere così che il ruolo di Santa Scolastica è straordinario, insostituibile e incomparabile. Possiamo trovare alcuni disposti ad agire, alcuni – di meno – disposti a combattere, ma davvero pochi sono pronti a soffrire. Non ho parole sufficienti per esprimere tutta la mia ammirazione per l’apostolato di coloro che soffrono. Per coloro che accettano le proprie croci e – ancora di più – che chiedono al Signore di farsi carico delle croci degli altri e sono disposti a soffrire per rendere l’apostolato fecondo. Uno dei temi che attira di più la mia ammirazione e la mia venerazione è la misteriosa fecondità dell’apostolato della sofferenza. Nulla può essere più glorioso di qualcuno che si assume volontariamente il giogo della sofferenza, che sacrifica la sua felicità e la sua fortuna per dare la vittoria non a sé, ma ad altri. Questo è un eroe che solo Dio conosce.
Così io vedo la vita di Santa Scolastica: una vita di cui si deve parlare con grande venerazione.

 




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